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Claudio Borghi - 4 inediti







*

 


Mattinale nebbioso, umido ancora

del catrame notturno, luci lente

diradate nell’accendersi del traffico,

dal buio rifiorita la corolla

dà di sé sentore di presenza, sola

nell’accucciarsi piano, gatta pensosa,

la moltitudine atterra,

indaffarata si accerchia a consumare

il pasto di pane da mani attente seminato,

il passo si intona, batte

il senso del viaggio, non c’è ritmo

o rima che scandisca novità,

la cima allude, l’occhio svaria

tra boscaglie sfatte dal vento.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Il battito singolare

 

 

Non è metafora il cuore della notte.

Luogo larvale, centro vitale

dell’uovo spaziale, senza prima

né poi, puntuale, insonne risuona

l’unica realtà della pulsazione. 

Staccata la mente culla

l’idea del nulla, lontano dall’essere

materico primordiale, dall’unità

che nutre e precede ogni sviluppo.

Dal centro indifferenziato fiorisce

il canto dei cardellini e dei passeri,

delle cinciallegre e dell’upupa,

si dividono i suoni e i colori,

si innesca, dal battito singolare,

la pluralità delle forme, il nucleo

senza dire attrae, insieme,

tutti i sensi, la tensione elementare

in sinfonia si disfa che la mente,

dal principio vivo del tempo irrorata, 

tenta di afferrare vanamente. 


 



*

mentre la taciturna della camionale

sorride al primo buio saliente

si toccano gli elettrodi

per un semplice finale.

Milo De Angelis

 

 

Terribile ossessiva ritorna

la taciturna della camionale,

leitmotiv della fine

e della ricerca della fine,

indecifrabile, proiettata

nel punto termine del volo

e di tutto ciò che è vivo e

pare incosciente,

animale o vegetale,

nella tenebra del detto,

nel vuoto del non detto,

nella volontà inflessibile di percepire

oltre il calore in cui l’essere nuota,

ché la radice è il cuore, la mente

ha sostanza momentanea,

col suo voler traghettare

ostinato il vivente materico

verso l’immortale logico, che è

e sempre sarà senza radici.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Nella struttura armonica il plurale si raduna intorno a un pensiero ispirato. Tanti uccelli a far gruppo nel volo, tante formiche a infittire il nero, miriadi umane in preghiera intorno al monumento nel vortice del suono grigio anonimo.

Nello specchio liquido l’idea accoglie intera la vastità del cielo e con pazienza lo riassume. Gli organi tessono l’unità dell’organismo. Le bandiere fluttuanti, i rami scossi. La musica profonda sfugge alla volontà di contenerla. Il vento avvolge scinde allontana cancella. L’intonazione viva si tende contro potenze laceranti. Microrganismi invasivi invadenti, malattie mortali. L’anima dal sogno risale a galleggiare nel respiro. 

Lo spazio è materia in relazione – la voce ha sempre un’origine, mai risuona insensata come nelle stanze vuote. Il vero è nella misura: niente si riduce al punto, l’essere si compone di un tappeto di monadi, la cui proporzione è inaccessibile al numero. 

Ogni cosa sospesa tra disgregazione in unità indivisibili e implosione nel centro iperdenso, nucleo impenetrabile singolare – nella stasi esatta i corpi trovano la giusta distanza, senza concedersi all’abbandono al nulla o all’enfasi della pienezza. Né pieno né vuoto, né io né non-io, né essere né non-essere.

Equilibrio di nomi sul filo di un’identità che assomma corpi organi e idee – l’ordo et connessio si dà in atto, senza possibilità di pensarlo o contemplarlo o immaginarlo, come nelle reti magnifiche della visione geometrica e fisica.

Ala nel vento tesa, la mente invisibile vola. Milioni di rondini salpano nel futuro. Prima che si dividano i mari dalle terre, l’aria dall’acqua, la mente dal corpo, l’unità risplende nella rivelazione generativa.

Gli occhi del gatto del cane del pettirosso del corvo della mosca dell’ape luccicano senza idea – l’uomo passa e vede che tutto è buono nello stare pieno, placato, momentaneo, compiuto, esatto della forma. L’arca è colma. La sinfonia riluce negli astri. 





Claudio Borghi (Mantova 1960) è laureato in fisica, ha insegnato matematica e fisica in un liceo mantovano. Ha pubblicato articoli scientifici su riviste specializzate nazionali e internazionali, in particolare sul concetto di tempo e la misura delle durate secondo la teoria della relatività di Einstein.

Presso l’editore Mimesis sono usciti, nel 2018, i saggi Dagli orologi al tempo e Il tempo generato dagli orologi, nel 2020 L’ipotesi generativa; presso Neri Pozza, nel 2023, Presente e divenire. Ha pubblicato le raccolte di versi e prose Dentro la sfera (Effigie, 2014), La trama vivente (Effigie, 2016), L’anima sinfonica (Negretto, 2017) e Dialogo della coscienza e della polvere (Ensemble, 2021). Nel 2018, presso l’editore newyorkese Chelsea Editions, è uscita l’antologia bilingue di versi e prose The still flight. Nel 2020, Negretto editore ha pubblicato i frammenti filosofici e teologici Aforismi di luce.

Fiato metafisico raccoglie la versione integrale delle sillogi Dentro la sfera, La trama vivente e Dialogo della coscienza e della polvere, con diverse e significative varianti testuali.

 

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